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Tetto Tradizionale o Tetto Doppio?
L’evoluzione dei tetti in legno, in questi ultimi anni, ha portato a notevoli cambiamenti sia per quanto riguarda le caratteristiche dei materiali utilizzati che per quanto riguarda la tecnica costruttiva. Sino a qualche anno fa, il tetto in legno non veniva considerato come un elemento dell’involucro, dunque non veniva studiato per assolvere alle esigenze di insonorizzazione e di coibentazione. Spesso infatti la struttura veniva posizionata sopra una soletta coibentata, creando quindi un intercapedine senza nessuna valenza abitativa. Solo negli ultimi anni il tetto ha iniziato ad imporsi come elemento visibile dall’interno e quindi con la necessità di avere caratteristiche isolanti tanto quanto le pareti verticali e gli infissi. La sempre maggior attenzione al consumo energetico degli edifici, ha portato gli spessori dei pannelli isolanti dagli iniziali 4/6 cm. sino ai 16/18 cm. che normalmente si utilizzano oggi giorno.
Attualmente vi sono due tipologie realizzative di tetto: tradizionale e doppio (Leggero Mariana)
Tetto Tradizionale
Il tetto tradizionale si contraddistingue per la caratteristica di avere elementi in continuità tra l’interno e l’esterno dell’edificio. Travetti secondari e perline, oltre naturalmente le travi principali, passano dell’interno all’esterno senza soluzione di continuità.
Con questa soluzione, risulta difficile realizzare:
- Una buona tenuta all’aria;
- Continuità d’isolamento tra la parete verticale ed il tetto;
- Sviluppi ridotti di lattoneria;
- Accettabili prestazioni acustiche;
- Recupero altezze in gronda in presenza di balconi o finestre mansardate.
Analizzando punto per punto le valutazioni sono le seguenti:
- Tenuta all’aria: la continuità degli elementi tra interno ed esterno richiede un’attenzione maggiore nella posa e nell’utilizzo delle guarnizioni di tenuta. Seguirà una dispensa di approfondimento.
- Non è possibile realizzare una continuità tra i due profili isolati. Ne consegue che nel punto di incontro tra tetto e muro si crei un ponte termico.
- Un tetto con 18 cm. di isolante può avere una scossalina con sviluppo oltre i 60 cm. Per ovviare parzialmente a questo problema, è possibile realizzare un doppio salto della perlina così da alleggerire l’impatto visivo (vedi foto a fianco). Nulla è possibile fare in gronda, ma la presenza del canale permette comunque un taglio che limita l’impatto visivo.
- Per le prestazioni acustiche facciamo riferimento al nostro precedente approfondimento.
- La continuità dei travetti non permette soluzioni architettoniche che ne limitino l’ingombro all’esterno.
Tetto Doppio o Leggero
Il tetto doppio non è altro che la soluzione ideale per risolvere i problemi e le criticità sopra esposti riguardo al tetto tradizionale.
Si tratta di una doppia struttura, la prima si realizza all’interno del perimetro del fabbricato mentre la seconda si appoggia sulla prima e risulta visibile esclusivamente in gronda.
- Per quanto riguarda la tenuta all’aria, questa soluzione risulta essere la più idonea in quanto è sufficiente nastrare il telo freno vapore sul perimetro ed utilizzare guarnizioni di tenuta su colmi e mensole.
- In presenza di cappotto esterno, la continuità tra gli isolanti è garantita.
- In gronda abbiamo unicamente la perlina, il listello di ventilazione ed il listello ferma tegole; l’ingombro complessivo risulta quindi estremamente ridotto.
- Un tetto doppio, a parità di materiali utilizzati, aumenta l’abbattimento acustico di circa 6db. Per maggiori dettagli rimandiamo alla dispensa precedente.
- La presenza di travetti di gronda posti in luce al pannello isolante, permette inoltre di ottenere maggiore agibilità degli spazi esterni in presenza di balconi, scale ecc. in quanto pur rispettando le altezze progettuali interne, l’intradosso del travetto di gronda risulterà più alto di un valore pari alla sezione del travetto interno più lo spessore dell’assito.
La presenza di due strutture indipendenti permette al tecnico ampia libertà progettuale. Di seguito riportiamo alcuni esempi.
Di fianco possiamo osservare il tetto realizzato su una nostra casa prefabbricata. La struttura esterna essendo collegata ad un balcone in legno è stata realizzata in larice massello essiccato per garantire durabilità nel tempo. La struttura interna è stata invece realizzata in lamellare di abete. E’ stato possibile, quindi, utilizzare per il medesimo fabbricato due tipologie di legno (Lamellare e massiccio essiccato) e due essenze (Abete e larice) massimizzando quindi la funzionalità e l’estetica di tutti gli elementi strutturali.
In questo altro caso il tetto doppio ha permesso di realizzare una struttura con interassi tra i travetti completamente diversi.
All’interno, avendo altezze d’imposta basse si è privilegiato un interasse ampio così da avere meno ingombro possibile, con l’utilizzo di un assito maggiorato con spessore di mm. 33.
All’esterno, attraverso un’idonea struttura di ripartizione, è stato possibile creare una gronda con interasse tradizionale così da rispettare le esigenze architettoniche. Non avendo più nessuna necessità particolare è stato utilizzato un assito comune da 20 mm. di spessore.